Arti al Sud

Sant’Eufemia di Mantegna ad Irsina

Un pomeriggio di marzo siamo andati alla ricerca di Mantegna: lo abbiamo trovato ad Irsina paese della provincia di Matera. Il nostro sud si riconferma ancora una volta uno scrigno di meraviglie.

Nella cattedrale di Irsina è custodita la statua di Santa Eufemia scolpita da Andrea Mantegna. L’attribuzione al grande maestro è stata effettuata prima da Clara Gelao nel 1996 per poi essere confermata da numerosi studiosi, tra cui Vittorio Sgarbi, nel 2003. Andrea Mantegna è conosciuto sopratutto per la sua opera di pittore, ma in letteratura è citata anche la sua attività come scultore. L’artista ha lavorato sopratutto nel Nord e centro Italia, sembrava quindi difficile che potesse avere avuto contatti con la Lucania. Sorprendente è stata quindi l’attribuzione. L’arrivo della statua ad Irsina, all’epoca conosciuta come Monte Peloso, è dovuta ad uno dei numerosi intellettuali emigrati al Nord: Roberto de Mabilia. Il sacerdote si traferì a Padova nella prima metà del 1400 per divenire notaio ecclesiastico; nel 1453 entrò in contatto con il giovane Mantegna e gli commissionò un dipinto ed una scultura di Sant’Eufemia, oggi protettrice di Irsina, per festeggiare l’assunzione dal 1452 della città di Montepeloso a sede arcivescovile. Il dipinto lo possiamo ammirare oggi a Napoli, al museo di Capodimonte, mentre la statua è rimasta nella cattedrale di Irsina.

Andrea Mantegna, 1454. Dim. 190×145 cm .Tempera su Tela. Museo di Capodimonte Napoli

La statua è realizzata in pietra di Nanto, una roccia sedimentaria di colore marrone cavata in provincia di Vicenza, e rappresenta Sant’Eufemia con un leone. La santa è raffigurata in piedi, in una posa classica, avvolta in un abito verde salvia coperto da un mantello dorato. La mano destra, proteggendola, sostiene la città di Monte Peloso, mentre la mano sinistra è nelle fauci di un leone. Il retro della statua è altrettanto bello del davanti: con perizia di particolari sono scolpite le lunghe onde dei capelli della santa, le pieghe del suo mantello ed corpo del leone. L’animale, in una posa mansueta, ha la coda fra le gambe a suggerire la storia del martirio.

Andrea Mantegna Sant’Eufemia. Cattedrale di Irsina

Sant’Eufemia era una giovinetta che nel 300 d.C. ha vissuto in Calcedonia in Asia Minore. Morì martirizzata a soli 15 anni durante l’ultima persecuzione dell’imperatore Diocleziano. L’agiografia della santa vuole che dopo numerosi martiri sia stata gettata nella fossa dei leoni, i quali anche se la uccisero si rifiutarono, dopo aver divorato la mano sinistra, di mangiarne il corpo riconoscendo la sua santità.

Speriamo con il nostro articolo di aver suscitato in voi la curiosità per visitare la statua della santa ad Irsina ed approfondire la storia delle sue reliquie ammantate di avventura cavalleresca come quella templare.

Bibliografia e sitografia

Clara Gelao, “Andrea Mantegna scultore e la santa Eufemia di Montepeloso”, Ed Marsilio 2013

Vittorio Sgarbi, “La scultura al tempo di Andrea Mantegna” , Electa 2006

www.miglionicoweb.it “nel taccuino del critico [Sgarbi] i tesori di Miglionico e Irsina

wikimatera.it “I templari nel materano”

www.comune.irsina.mt.it “la statua di Sant’Eufemia del Mantegna”

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